Silvia Patrono
Silvia Patrono nasce a Padova dove attualmente vive e ha il suo studio artistico. La sua passione per l’arte inizia fin da giovane, quando comincia a dipingere e a studiare la storia dell’arte. Dopo una laurea in Lettere con indirizzo storico artistico, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sezione pittura, con i professori Carlo Di Raco e Luciano Zarotti.
Al 2003 partecipa all’esposizione temporanea Dreams are not enough a Venezia, alla quale seguono numerose mostre in Italia, tra le quali nel 2009 una collettiva a Cà Pesaro, Museo Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, e all’estero, tra cui a Innsbruck alla Fiera d’arte contemporanea Eimladug del 2008 e a Belgrado, in occasione di Comunication, MKC 2009, presso il Centro Culturale Internazionale. Tra le molte esposizioni personali, nel 2007 è dedicata a questa artista la mostra Sospensioni quotidiane, presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova. Nel 2013 è finalista nel concorso Una copertina per la Lettura del Corriere della Sera.
Silvia Patrono dipinge grandi tele unicamente ad olio, tecnica che ama molto per la sua intensità e perché permette di dedicare tempo e spazio alla riflessione.
All’inizio della sua carriera artistica, con uno stile figurativo originale e poetico, dedica le sue opere a figure femminili in continuo divenire, immerse in una dimensione altra, su sfondi bidimensionali che prendono spunto da tessuti antichi, fiabe ed elementi vegetali stilizzati. La serie “Crisalidi” si arricchisce poi di elementi evocativi tratti da sogni, che compaiono nelle vesti, nelle cinture, tra i capelli, che legano queste opere al passato, alle storie di cavalieri, ad immagini dei preraffaelliti, alle donne romantiche dei pittori simbolisti. Significativo è il contrasto tra la figura umana, resa plasticamente in modo quasi statuario, di forte presenza e gli sfondi decorativi sospesi nel tempo.
L'idea della sospensione del tempo e dei luoghi è rappresentata nella serie “Sospensioni” del 2006, dove figure di donne sono colte in attimi del quotidiano, in salotti immaginari in cui lo spazio viene sintetizzato con partiture geometriche e colori evanescenti, e dove la vera protagonista è l’assenza.
Dal 2014 inizia una nuova ricerca ed entra nei suoi dipinti la rappresentazione della natura, che appare in uno spazio di campiture di colore scomposte e frammentate, dalle quali emerge la vitalità degli elementi vegetali e dove le scelte cromatiche seguono un ritmo ispirato ad armonie musicali. Queste “Armonie naturali” sono ispirate alle piante del Giardino del Cristallo di Padova. In un secondo tempo la natura si arricchisce di un immaginario più ampio e le figure femminili, insieme a rappresentazioni di animali, vengono avvolte dalla vegetazione fino a fondersi con essa.
Attualmente Silvia Patrono indaga un’idea di “realtà” che viene rappresentata come sovrapposizione di diverse dimensioni parallele, dove compaiono per la prima volta gruppi di figure maschili e femminili; i paesaggi si tingono di colori scuri e vi si palesano sogni, figure di animali e oggetti geometrici misteriosi che aprono finestre su un mondo sospeso e surreale, una realtà onirica, altra, percepita nella sua complessità e stratificazione. I suoi personaggi sono interpreti inconsapevoli dell'invisibile in una giostra vorticosa che custodisce immagini del passato trasfigurandole in visioni contemporanee.